Lo scorso fine settimana, mentre ero dai
miei suoceri, ho visto questo libro sul tavolo della nonna di mio marito:
Ero
molto emozionata nel leggere il titolo "Profiles
of 100 prominent LDS Women" –“Ritratti
di 100 donne SUG di rilievo”; sono molto grata per gli straordinari esempi
di donne dei Santi degli Ultimi Giorni (SUG) nella mia vita, e sono rimasta
impressionata nel constatare che quello era il tipo di libro che avrei voluto
che le mie figlie leggessero. In realtà mi piacerebbe che anche i miei figli e
mio marito lo leggessero; ho iniziato a sfogliarlo e ho pensato che sarebbe
stato bello per i nostri figli poter leggere, insieme alla storia degli
apostoli e dei profeti, la storia di straordinarie donne SUG!
Penso
sia favoloso che molte famiglie mormone ritengano prioritario comprendere e
conoscere i profeti della nostra Chiesa, ma mi ha sempre rattristato un po’ il
fatto di non conoscere e rendere onore alle donne che hanno offerto contributi analoghi
al nostro mondo e alla nostra Chiesa. Spero pertanto, di poter dare ai miei
figli una vasta gamma di esempi da seguire: membri e non-membri, uomini e
donne.
Ricordo
di aver divorato libri su Harriett Tubman,
Florence
Nightingale, Marie Curie,
Helen
Keller, e altre donne straordinarie da ragazza. Mi
piaceva avere uno sguardo sulle loro vite e a quello che avevano realizzato; mi
aiutava a comprendere il mio potenziale e ad elaborare una visione della mia
vita.
È meraviglioso poter avere degli scritti
su dei modelli di donne SUG che sono riuscite a giostrare quella difficile
combinazione tra casa/famiglia e società, e possono illuminare anche noi su
come fare lo stesso.
Non ho ancora letto l’intero libro, ma
sfogliandolo ci sono alcuni personaggi che mi sono subito saltati all’occhio,
tra le quali Beverly Campbell (un’amica di famiglia che ha scritto il libro “Eve
and the Choice Made in Eden” - “Eva
e la scelta fatta nel giardino dell’Eden”), Leah Widstoe, Lilia Wahapaa, e
Laurel Thatcher Ulrich (Stephenie Meyer è anche tra queste... hmmm). Ad ogni
modo, per questo post, ho pensato di mettere in risalto una donna che mi ha
davvero ispirato tanto: Claudia
Lauper Bushman. Le sue parole hanno descritto pienamente
alcuni pensieri sui quali ho rimuginato ultimamente, e sono fiera di condividerli
qui con voi!
Nel descrivere Claudia, è stato detto che
la sua “difesa dell’importanza delle
donne, non solo storicamente, ma nello scrivere la storia, sarà il suo retaggio
più duraturo. Sotto molti versi, lei stessa ha esemplificato le varie
opportunità che le donne possono avere di convertire le proprie esperienze in
ricche testimonianze storiche, come lei fece, ad esempio, nelle sue riflessioni
sulla infanzia nel rione di San Francisco’s Sunset, o nelle sue candide
reminiscenze di alcuni conflitti sulla sua partecipazione in Exponent II” (citazione).
Oltre ad essere stata nominata “madre
dell’anno dello stato di New York”, Claudia è anche una docente universitaria,
avendo pubblicato sette libri e insegnato alla Columbia University e Claremont
Graduate University. Ma più che questi brillanti elogi, è stata una citazione
di Claudia a saltarmi all’occhio. Sul bilanciare le responsabilità della
maternità ha detto: “Sono arrivata a
credere che una donna non dovrebbe mai rinunciare ai suoi interessi al di fuori
della famiglia, indipendentemente da quanto stanca possa essere o quanto
limitata la sua vita possa sembrare durante i duri anni dell’educazione dei
figli. Lei dovrebbe sempre tenere un piede nella propria vita”. Questo
commento mi ha ricordato dei miei stessi pensieri su questo argomento,
soprattutto in questo
post su "Millie's Mother's Red Dress"
– “il vestito rosso della mamma di Millie”.
Claudia ha evidenziato come l’educazione
abbia benedetto la sua vita e la abbia aiutata ad essere una madre migliore:
“La scuola ha reso i lavori domestici un
piacere. Ero lieta di fare biscotti o di cucire vestiti per Pasqua o di leggere
storie. Tutte queste cose sono divenute più preziose e desiderabili. Avere interessi
al di fuori dell’educazione dei figli o delle faccende domestiche non vuol dire
necessariamente essere una donna in carriera.
C’è
molta differenza tra l’essere una devota
casalinga e essere un dirigente in un’ azienda “Fortune 500”.
Le
madri possono essere incoraggiate dalla chiesa ad educare i propri figli, ma
una donna ha anni prima e dopo i figli, e persino ore quando i figli sono
piccoli durante le quali può leggere o scrivere qualcosa. Non abbiamo bisogno
di mungere le nostre mucche, alimentare le stufe a carbone o filare la nostra
lana a meno che non vogliamo. Anche con molti figli c’è tempo per scelte e
compromessi”.
Per me questa citazione evidenzia alcuni
punti principali:
@ noi
donne abbiamo più flessibilità nelle nostre vite di quanto a volte ce ne diamo
credito, e
@ a
volte sembra che ci siano solo poche cose culturalmente accettabili che una
madre possa fare (gli esempi di Claudia sono orientate alle donne pioniere, ma
rende comunque l’idea), ma abbiamo scelte a nostra disposizione.
Nonostante ci possano essere molte donne
che preferiscono utilizzare il proprio tempo in eccesso lavorando a maglia,
cucendo vestiti, inscatolando personalmente le proprie scorte alimentari, facendo
trapunte a mano, e dando lezioni di piano (ho scelto queste attività perché
nella mia esperienza personale, sono tutte attività socialmente accettabili per
una “madre”), ci sono anche altre madri che servono in organizzazioni
non-profit locali, lavorano part-time in un’azienda locale, lavorano da casa
(nel caso delle autrici di questo blog in industrie nel settore medico, legale
e lavoro sociale), scrivono un libro, o sono coinvolte in una serie di altre
attività.
Mi viene in mente un anno durante il
quale con le Giovani Donne cucimmo diverse trapunte, e io finii col dare i
numeri e chiesi l’inimmaginabile: perché era così importante per me imparare
bene a cucire trapunte, e perché non potevamo imparare qualcosa di più pratico
ed interessante? In pratica mandai il messaggio che non ero interessata ad imparare nulla ad eccezione di ciò che
stavano imparando i Giovani Uomini (esplorare caverne, cambiare l’olio in una
macchina, campeggi, attività di sopravvivenza e altro). Sperai anche di
imparare l’informatica, a leggere e discutere di letteratura, parlare di test
di ammissione universitari, scelte di carriera, etc. Confesso, il mio approccio
non era sensibile o diplomatico, ma da adulta sorrido ancora ripensando a
quell’episodio, e penso di aver avuto un punto valido (per quanto presentato in
maniera un po’ grezza).ù
Troppo spesso, con le Giovani Donne o con
la Società di Soccorso sprechiamo i nostri sforzi in occupazioni che sono “sacrifici insensati”, come li ha
descritti di recente Presidente Uchdorf. Lui ha utilizzato l’esempio di presine
a punto croce, e vorrei aggiungere l’esorbitante numero di attività della
Società di Soccorso che danno importanza al fai da te, all’abilità di sistemare
fiori, e come decorare una cupcake. Certamente c’è un tempo ed un luogo per
queste cose; questi sono hobby adorabili, e alcuni possono persino essere
utilizzati per guadagnare qualche soldino in più.
*Ripeto, se partecipate a queste attività
penso sia stupendo e non lo critico minimamente … è una vostra prerogativa di
scegliere i vostri hobby.*
Detto questo, faccio fatica a pensare ad
un’attività da quando faccio parte della Società di Soccorso che non ha messo
in rilievo o il fai da te o il processo del parto. Il parto è sicuramente un
argomento importante da discutere tra donne, e sia mio marito che altri mi
hanno sottolineato la stupenda sorellanza e amicizia che si può creare in
attività durante le quali le donne possono rilassarsi e fare qualcosa di bello
insieme. Lo riconosco anche io, e sono d’accordo; ma mi preoccupa il fatto che
questi due argomenti compongono le uniche attività della Società di Soccorso
alle quali sia stata invitata (soprattutto quelle sul fai da te).
Sono fiduciosa che almeno alcune delle
nostre attività, e si spera la maggior parte delle attività, dovrebbero essere
centrate su attività che servono le necessità della comunità e uniscono le
sorelle nello sforzo di soddisfare la triplice missione della Società di
Soccorso (aumentare la fede e la rettitudine personale, rafforzare le famiglie
e ricercare ed aiutare i bisognosi). Vorrei aggiungere che queste attività
possono far raggiungere gli stessi scopi di un’attività di fai da te: fare
amicizia e rilassarsi. Se non altro, un’attività di servizio bene organizzata
può formare amicizie ancora più forti e favorire una vera guarigione
dell’anima. Per come la vedo io, ci sono molti rioni che sono coinvolti in
attività di questo tipo (nella mia confusione e frustrazione, ho chiesto in
giro), e di questo me ne rallegro. Spero che abbastanza presto questa sarà la
norma nella Società di Soccorso, e che attualizzeremo il nostro potenziale come
organizzazione di donne ispirata da Dio in persona per servire le sue figlie e
le loro famiglie!
Ritornando sull’argomento di donne che
hanno flessibilità e scelte nelle loro attività, mi torna in mente questa bellissima citazione
di Sorella Pat Holland:
“Sono
molto grata della nuova consapevolezza che il movimento femminista ha dato ai
principi evangelici che abbiamo ricevuto da Madre Eva e prima ancora – la
libertà, il diritto di scegliere. Ma una delle più spiacevoli conseguenze che
ci si è posta davanti in questa questione del libero arbitrio, è che a causa
dell’aumento di diversità negli stili di vita delle donne di oggi, sembriamo
ancora più incerte ed insicure tra di noi. Non ci stiamo avvicinando, ma
allontanando da quel senso di comunità e sorellanza che ci ha sostenuto e dato
forza per generazioni. Sembra esserci un aumento nella competitività e una diminuzione
nella generosità verso gli altri. Coloro che hanno tempo ed energia per
inscatolare frutta e verdura imparano delle qualità che potrebbero essergli
molto utili in tempi di difficoltà – e con l’attuale instabilità economica,
questo potrebbe accadere da un momento all’altro. Ma non dovrebbero guardare di
sottecchi chi sceglie di acquistare le pesche sciroppate e a cui non piacciono
le zucchine in nessuno dei 35 modi diversi di preparazione suggeriti, o che
semplicemente ha fatto una scelta cosciente di utilizzare il proprio tempo ed
energia in altre attività edificanti”
("One Thing Needful", Ensign, Oct. 1987, 26).
So di camminare su di un campo minato nel
discutere il fai da te J,
ma spero di riuscire a comunicare il mio messaggio con lo stesso amore con cui
Sorella Holland ha comunicato il suo. Primo, non giudichiamoci a vicenda come
donne. Secondo, rispettiamo le scelte e gli interessi delle altre. E in fine,
il mio messaggio personale è che spero saremo capaci di continuare a pensare a
come aumentare il lavoro importante nelle nostre vite, e come i guerrieri del
Signore dei nostri tempi, considerare come possiamo rafforzare la famiglia nel
mondo, essere di supporto ai figli della nostra comunità, nazione e mondo, e
farlo utilizzando i nostri talenti e interessi donatici da Dio.
Ci sono mille modi per farlo e un bilione
di donne uniche che possono sostenere la causa del Signore a modo proprio.
Ultimamente ho pensato alla reputazione delle donne mormone, e sono rimasta un
po’ delusa nel realizzare che invece di essere in prima linea sui problemi
delle donne, eliminando la violenza infantile, rafforzando le comunità,
sostenere le fondamenta sociali per le famiglie, eliminando la schiavitù, e
avanzando l’accessibilità dell’educazione ecc … Siamo invece riconosciute nella
blogosphera per le nostre impressionanti capacità nel fai da te, i nostri
impressionanti link su Pinterest
(colpevole), e le adorabili creazioni in vendita su Etsy.
Per esempio questo è come un osservatore esterno (non-SUG) descrive il fenomeno
delle “mamme alla moda che scrivono sui Blog”: “Hanno la frangia come Zooey Deschanel e armadi pieni di bei vestiti vintage. Le loro case
sembrano saltate fuori dai cataloghi di Anthropologie. I loro figli assomigliano ai modelli di
Baby Gap … trascorrono i loro giorni liberi su progetti divertenti (cuscini
gufo vintage! Orecchini fatti con bottoni riciclati! Tovaglioli stampati a
mano!). Passano i loro fine settimana organizzando grandi e bizzarre cene per i
loro amici, tutti con figli e mariti altrettanto adorabili … sono gelosa. Anche
io voglio disporre fiori tutto il giorno!” (citazione).
La “blogger” ha continuato dicendo, “il
fenomeno della casalinga mormone più felice di te, è così ben riconosciuto che
ha persino prodotto un blog che ne fa la parodia, Seriously So Blessed -
Seriamente così Benedetti, il cui autore immaginario raglia cose del tipo “noi
ci divertiamo 24 ore al giorno e AMIAMO essere sposate!”
Certo questa è una generalizzazione delle
donne mormone, e non sto dicendo che questi campi o queste attività non siano
degne, ma mi preoccupa il fatto che questi sembrino essere gli unici settori in
cui siamo comunemente riconosciute come campionesse e innovatrici. Ci
dilettiamo in altre questioni, ma penso sia giunto il momento per le donne
mormone di farsi avanti e alzare la propria voce nel mondo politico, a favore
della famiglia, dei bambini e della religione. Questo è il momento per le donne
mormone di organizzare e sostenere le problematiche che minacciano le nostre
nazioni e la nostra autonomia spirituale. Questo è il momento per le donne
mormore di mobilitarsi e combattere la tremenda battaglia contro la schiavitù,
abuso, sfruttamento, e infanticidi che costantemente minacciano una grandissima
parte dei figli di Dio e in particolare le sue figlie. Come è scritto così
eloquentemente nelle scritture, e citato in cima al banner del nostro blog:
“chi sa se non sei diventata regina appunto per un tempo come questo” Ether
4:14.
Se posso essere così sfacciata, so che
siamo venute al regno per un tempo come questo! E abbiamo un obbligo e un
mandato sacri verso i figli di Dio nel condividere il messaggio di gioia e nel
diffondere le nostre benedizioni. Spero di far parte di quel gruppo che accelera
la venuta del giorno in cui, le donne mormone, verranno riconosciute per la
loro reputazione, non solo come creatrici di bei progetti, blog, e case, ma anche
come un gruppo che si batte per la causa della famiglia, libertà e carità.
Non sarebbe fantastico sentire gli altri dichiarare:
“queste donne mormone, sono una forza inoppugnabile con cui fare i conti!”
In conclusione, vorrei condividere
quest’ultima citazione dalla mia musa per questo post, Claudia Bushman.
So che è un po’ forte, ma la trovo innegabile
e mi ha fatto riflettere sulla mia vita.
Qui, lei descrive la sua visione del
nuovo ideale per le donne dei Santi degli Ultimi Giorni per le generazioni
future:
“Le donne
cesseranno di lasciare le loro opere scultoree in generosi banchetti distrutti
quotidianamente,
in
indumenti cuciti per essere indossati da famiglie vivaci,
o
a decorare torte ornamentali.
Seguiranno
l’ammonimento dato ad Emma Smith,
e
il loro tempo verrà dedicato a scrivere ed imparare tanto.
Gli
sarà data una matita d’oro alla nascita per scrivere i loro pensieri e le loro
esperienze …
in
breve, un nuovo mondo ci verrà aperto, e tutto sarà possibile.”