lunedì, aprile 09, 2012

Pasqua

by Ruth


Ho sempre amato la Pasqua. Quando ero una bimba, probabilmente era per via delle uova di Pasqua, ma quando sono cresciuta è diventato un momento dove pensare al mio Salvatore e alla Sua Espiazione per me. Penso tanto che questo sia stato grazie a mia mamma, e come lei ha sempre provato a rendere la Pasqua un periodo durante il quale ci si focalizzava sul Salvatore, nonostante tutta parte commerciale che circonda le uova di Pasqua. Ma quest’anno è stata un’esperienza differente per me, e probabilmente è stata una delle Pasque piene di significato che abbia mai avuto.
La differenza?
È stato il mio turno di insegnare a mio figlio il vero significato della Pasqua.
No, non è stata la prima Pasqua del mio figlio più grande (anche se è stata la prima del mio neonato). Ma è stata la prima volta anche ho avuto un figlio abbastanza grande da essere veramente curioso sulle scritture e su Gesù e sulla Sua Espiazione, e inoltre la prima Pasqua da quando sono diventata madre che non ero in pieno stress preparandomi per gli esami di fine anno. Così quest’anno, mi sono ricordata alcune cose che mia mamma faceva, e ho deciso di provare qualcosa di semplice: ogni giorno, iniziando dalla Domenica delle Palme, avrei nascosto 2 uova di plastica, uno per ogni ragazzo. E in ogni uovo, avrei messo un disegno da me disegnato che simbolizzava qualcosa che Gesù aveva fatto nell’ultima settimana della sua vita mortale (per esempio, la Domenica delle Palme, un uovo aveva il disegno di una foglia di palma, e l’altro un disegno diun asino). Quando i ragazzi trovavano le uova, ci saremmo riuniti insieme sul divano e avremmo cantato una canzona Pasquale, allora ci saremmo raccontati la storia, e qualche volta avremmo visto un video dal sito www.lds.org
E sapete cosa? “Il momento Pasquale” è diventato il nostro periodo preferito della giornata (anche se il piccolino spesso provava sopra di noi le 4 ruote motrici mentre leggevamo delle storie del Nuovo Testamento al più grande). Il mio bimbo di 2 anni ne è rimasto affascinato, e voleva sentire le storie in continuazione. Io, in piena gravidanza, incominciavo a piangere durante ogni storia delle Scritture che raccontavo o leggevo, durante tutti i video, e durante molte delle canzoni (mi capita quando sono incinta – lo accetto e basta). E per qualche ragione, insegnare l’Espiazione ai miei bimbi di 2 e 1 anno, anche se è stata una versione necessariamente molto semplice e basilare, per me ha portato in casa, più forte che mai, la maestà e la bellezza della sofferenza, morte e sopra a tutto, la resurrezione di Cristo che abbiamo celebrato in questo periodo dell’anno. Mi sono ritrovata ad aspettare con impazienza la Domenica di Pasqua come non mi succedeva da quando ero bambina, ma questa volta per una ragione differente – volevo vedere la faccia di mio figlio quando avremmo letto la storia di Maria e del sepolcro vuoto. Sì, piangevo disperatamente durante la storia. Ma ho visto la sua faccia, la felicità quando ha scoperto, insieme a Maria, che la tomba era veramente vuota, e che Gesù, anche se era morto, era vivo ancora.
È stata una Pasqua bellissima. Spero la prossima sia più o meno uguale. Forse questo è il motivo per cui Dio ha mandato i bambini – perché quando proviamo a insegnare loro una verità che conosciamo, noi scopriamo che è vera in un modo più profondo.
Sono grata per il mio Salvatore, e che Lui vive davvero – e sono grata per ciò che significa per me, mio marito, e i miei due dolci bimbi.

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